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VERBENA – L’ ERBA DEL MAGO

Verbena Cespuglio
La Verbena è un'erba perenne nota con il nome di Verbena Officinalis, ha un fusto piccolo e può raggiungere un'altezza compresa tra i 30 ed i 70 cm, ha dei fiori di colore violaceo e preferisce suoli calcarei.
Cresce spontanea su terreni incolti oppure presso strade e sentieri ma può essere anche piantata in vaso su terrazzo, esistono numerose varietà di questa pianta.
La fioritura avviene tra l'estate e l'autunno, può essere seminata in primavera oppure per talea in estate, preferisce un terreno ricco di humus e non argilloso.
Verbena Fiori
La verbena può essere utilizzata in decotti per combattere insufficienza epatica, calcoli renali e per stimolare la secrezione del latte. Oppure per uso esterno in cataplasma per curare reumatismi, sciatiche, nevralgie. Possono anche essere fatti gargarismi e sciacqui con decotto per affezioni di bocca e gola. In genere si utilizzano le sommità fiorite durante la fioritura (Giugno-Ottobre).
Preparati a base di Verbena
Digestione e mal di testa: miscelare 40 g di maggiorana, 40 g di Tiglio, 40 g di Salvia e 40 g di Verbena e prelevarne 1 cucchiaio da mettere in infusione per circa 10 min. Filtrare e bere 2-3 volte al giorno.
Vino di Verbena: prendere 50 g dell'intera parte aerea di verbena opportunatamente essiccata e sminuzzata e lasciarla a macerare per 10 gg in un litro di vino bianco ad alta gradazione. Trascorso questo periodo di tempo filtrare e conservare in bottiglia. Questo preparato aiuta a combattere nevralgie, stati febbrili, reumatismi e sciatica.
Cataplasma di Verbena: frantumare con cura 50 g di foglie fresche e porle a bollire per 20 minuti in mezzo litro di aceto, filtrare avendo cura di spremerlo bene ed usarlo ben caldo stendendolo tra 2 panni. Molto utile contro la cellulite.

Nel Medioevo era considerata una pianta magica e per questo era denominata "erba del mago" e successivamente "erba del diavolo", veniva bruciata per evocare gli spiriti e per aumentare poteri profetici e magici. Veniva anche usata come talismano dalle spose, infatti usavano portare un mazzetto di questi fiori al fine di passare bene la prima notte di nozze oppure per formule d'amore, la pianta veniva triturata e poi strofinava sul  palmo della mano destra recitando una preghiere mentre si eseguiva il segno della croce. Grazie al  suo periodo di fioritura (Giugno-Ottobre) questa pianta era legata al saluto del Solstizio di Estate Il nome verbena deriva dalla lingua celtica, e sembra significhi “scacciare via la pietra”, in quanto anticamente gli infusi di questa pianta venivano utilizzati per alleviare i problemi dovuti ai calcoli renali.

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